Il Fila Brasileiro ed il suo meticciamento


                                                                                                                              

L'accoppiamento fraudolento del Fila Brasileiro con altre razze, messo in atto da diversi allevatori in Brasile, su alcune linee di sangue, ha generato uno dei più gravi problemi che affligge tutt'oggi la razza. Tale argomento crea da sempre discussioni, con toni a volte accesi, tra i puristi che usano nei propri allevamenti le linee pure e gli allevatori che fanno uso delle linee in questione.

 

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A sinistra: Foto di Fila Brasileiro autentici nella fazenda di Josè Gomes, nel Minas Gerais. A destra: Foto di Lord, soggetto sempre di Josè Gomes, considerato l'archetipo del Fila Brasileiro autentico

 

Comunque sia, ancora oggi sono più che mai evidenti gli sconvolgimenti genetici che furono generati, da queste azioni sconsiderate. Infatti esistono chiaramente identificabili, oltre al Fila puro, almeno 5 fenotipi diversi, che sono selezionati da diversi allevatori, con regolare pedigree FCI. Questo è stato possibile anche grazie ad opportune e diverse modifiche dello standard di razza, realizzate dal CBKC (equivalente brasiliano del nostro ENCI). In modo che anche i Fila Brasileiro con chiari segni di meticciamento, potessero rientrare comunque nello standard di razza.

È interessante notare che il primo standard del Fila Brasileiro, fu scritto dal padre della razza il Dott. Paulo Santos Cruz nel 1946 e poi successivamente migliorato nel 1979, e che quest'ultimo sia invece ancora in uso presso il CAFIB, club brasiliano di razza, nato con lo scopo di tutelare e migliorare il Fila Brasileiro originale.

Il meticciamento del Fila Brasileiro si palesò in Brasile in modo evidente negli anni '70, fino ad arrivare con i suoi frutti ai nostri giorni, con i discendenti di queste linee di sangue, che abbondano nelle esposizioni di bellezza di tutto il mondo, facendo anche incetta di titoli e premi.

Il fenomeno nacque inizialmente per opera di alcuni allevatori di San Paolo, membri effettivi del vecchio club brasiliano ufficiale KCP/BKC (diventato poi nel 1979 CBKC), i quali erano alla ricerca di un Fila di taglia maggiore e più mansueto nel carattere, rispetto al Fila Brasileiro originale. Ritenevano, infatti, che tale "migliorioramento" li potesse aiutare ad espandere il mercato dei propri soggetti. Il primo aspetto era considerato importante, in quanto la maggior taglia spesso viene associata dall' acquirente, ad una qualità superiore del soggetto, oltre ad essere premiante nelle esposizioni di bellezza. L'altro aspetto era da riferirsi al fatto che il Fila Brasileiro puro, è in possesso di un temperamento forte, risultava quindi poco adatto ad uscire dai contesti rurali per inserirsi nelle città. Il Fila ha da sempre tra le sue principali mansioni, la guardia e la difesa. La sua caratteristica peculiare è l'OJERIZIA per l'estraneo, tradotto letteralmente, dal portoghese in uso in Brasile, significa ODIO per l’estraneo. Sentimento che esterna in modo chiaro e deciso, senza mai nasconderlo.

Per ottenere la realizzazione degli obiettivi sopracitati, ogni allevatore si ingegnò a modo suo, seguendo il proprio gusto personale e le proprie credenze, utilizzando le più svariate razze per tagliare le linee di Fila Brasileiro che possedeva in allevamento. Le razze utilizzate furono in ordine: il Mastiff, il Mastino Napoletano, l'Alano, il Bloodhound ed il San Bernardo a pelo corto.

Per la prima volta il meticciamento nel Fila Brasileiro fu denunciato, dall'allora giovane imprenditore, Francisco Peltier Queiroz.  Il quale decise all'epoca dei fatti, di acquistare dei cuccioli di Fila, per poter così avviare il suo allevamento denominato Cafibra. Purtroppo, si rese conto ben presto che, alcuni cuccioli, crescendo non sembravano affatto dei Fila Brasileiro autentici. Per maggiore sicurezza iniziò a fare delle ricerche e ad interpellare anche chi aveva conoscenza diretta dei Fila da fazenda, perché proveniente da famiglie che da sempre erano state in possesso dei Fila Brasileiro. Purtroppo per lui, i cani erano chiaramente dei meticci, un maschio in particolare, portava variazioni nel tipo originale, tali da far pensare che fosse addirittura un F1 di Fila Brasileiro x Mastino Napoletano.

Dopo aver verificato con perizia, per qualche tempo, che nelle expo KCP/BKC i cani presentati erano al 90% portatori dei segni degli incroci con razze diverse. Si sentì in dovere di informare il dott. Cruz per cercare di trovare in lui un appoggio in questa battaglia intrapresa. Il Dott. Paulo Santos Cruz però non era a conoscenza della situazione, sia lui che la moglie da diversi anni non allevavano più il Fila Brasileiro. Si erano ritirati, da quasi un ventennio, anche dai ruoli in seno alla cinofilia ufficiale, pur essendo stati entrambi giudici BKC affiliato alla FCI.

A seguito di incontri e lunghe telefonate intercorse tra lui e il Dott. Peltier, in cui veniva aggiornato dallo stesso sulla questione, il Dott. Cruz prese la decisione di ritornare a giudicare il Fila Brasileiro per poter verificare di persona la situazione. Rimase sorpreso ed amareggiato, per quello che vide anche dal vivo con i propri occhi, era evidente quello che diversi allevatori (alcuni anche amici personali), avevano compiuto a discapito della razza Fila Brasileiro, con i loro comportamenti scriteriati. La maggior parte dei soggetti erano completamente fuori tipo, sia nella costruzione che nel carattere. Spesso con taglie giganti, improponibili per dei cani da lavoro delle fazendas.

La situazione diventò addirittura paradossale nel 1976, in occasione del simposio tenutosi a Brasilia, nel quale gli allevatori in questione, approvarono grazie alla maggioranza uno standard di razza nuovo, con l'obiettivo di adeguarlo meglio alle caratteristiche dei "Fila" meticci. In particolare fu cambiato il rapporto cranio muso del cane da 1:1 a 3:2. Si decise in quella sede, anche di chiudere il registro delle origini, in modo che non potessero essere più ammessi, previo analisi, altri soggetti provenienti da linee sprovviste di pedigree FCI, allevate nelle fazendas brasiliane.

Fu proprio in questo contesto, che il Dott. Cruz ed alcuni allevatori e giudici si opposero con veemenza alle decisioni prese, denunciando apertamente la scandalosa realtà dei fatti. Tanto che l’allora presidente del KCP/BKC il col. Arthur Josè Walter Varlangieri, fu costretto, sotto questa pressione, a ritirare lo standard che era stato appena approvato ed a riaprire il registro delle origini.

Cavalcando quest' onda di protesta fu fatta nascere una commissione denominata CAFIB nel 1978, con l'obiettivo di migliorare il Fila Brasileiro, alla cui testa fu nominato il Dott. Paulo Santos Cruz. La commissione, nelle intenzioni, aveva il compito di monitorare tutti i soggetti e le loro cucciolate, non approvando i cani che presentavano i segni di meticciamento. In particolare dovevano venire scartati i soggetti con morfologie e temperamenti che apertamente facevano pensare alla presenza di altre razze nel corredo genetico, in sostanza tutti i Fila senza una adeguata tipicità.

A tal proposito fu redatto, un nuovo e più dettagliato standard, che potesse meglio tutelare la razza preservandone la purezza. Si pose l'attenzione sui vari aspetti che potessero rilevare una genetica compromessa dall' influenza recente di altre razze. Oltre ai rapporti cranio muso del cane, venne posto l'accento, tra gli altri aspetti, anche al colore del mantello dei soggetti. Infatti in questo nuovo standard, il Dott. Cruz, avendo maturato, nel frattempo, maggiore conoscenze sui soggetti autentici, considerò non ammesso il colore nero nel Fila Brasileiro. Sconfessando così il primo standard di razza, da lui redatto in precedenza. Classificò, i soggetti di colore nero come meticci. La corretta ultima classificazione, gli fu sempre confermata anche da molti allevatori storici, le cui famiglie allevavano Fila nelle proprie fazendas fin dalla metà del 1800.

 

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A sinistra: Foto di un soggetto di "Fila Brasileiro " nero, colore non ammesso nato con l'immissione del sangue dell' Alano - A destra: Foto di soggetto con tigratura non ammessa dallo standard CAFIB

 

Altri colori non ammessi, furono le tigrature talmente strette da non far intravedere il colore di fondo e le tigrature non nettamente visibili, sul mantello del cane. Fu ammesso invece il colore bianco, anche quando presente in percentuale superiore al 40%, della superfice del manto. Sottolineando però che il bianco è ammesso solo quando è omogeneo, senza far intravedere ombreggiature o punti neri, come nell’alano per esempio. Le macchie di bianco sul mantello, inoltre si è ritenuto dovessero sempre rispettare una sorta di simmetria sul corpo del soggetto. Per esempio: il cosiddetto "calzino" bianco, deve essere presente su entrambi gli arti anteriori, mai solo su uno. Inoltre le macchie di colore, nei cani dal mantello pezzato, devono sempre avere bordi ben definiti, netti.

 

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Foto di alcuni esemplari di "Fila Brasileiro" portatori dei segni del meticciamento con altre razze


 

La commissione durò poco, in quanto gli allevatori di Fila Brasileiro meticci, considerando che gli interessi in ballo erano molti, non smisero mai di fare ostruzionismo a tale iniziativa. Fino a far si che il Dott. Paulo Santos Cruz ed altri che avevano a cuore la sorte del Fila, decisero di staccarsi definitivamente dal BKC e di creare un club indipendente, che portasse avanti il lavoro della commissione. Il club continuò a chiamarsi in modo abbreviato CAFIB, sostituendo solamente la parola Comissão con la parola Clube, diventò per esteso Clube de Aprimoramento do Fila Brasileiro.

 

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Foto di alcuni soggetti di Fila Brasileiro puro

 

 

Oggi questo problema nel Fila Brasileiro è ovviamente ancora attuale, chi possiede ed alleva questi cani provenienti da linee di sangue non pure, prova a spiegare la diversità morfologica e caratteriale, con teoremi e racconti più o meno fantasiosi. In realtà essi non fanno altro, che tentare di giustificare cani che del Fila Brasileiro non hanno più niente, se non sporadiche tracce genetiche ed il nome della razza su un pedigree.

 

Alcuni sostengono, per avvalorare la bontà dei propri esemplari, che il Fila Brasileiro già dalla sua nascita era un cane meticcio e tale sia rimasto in 4 secoli di selezione, fatta in buona parte dalla natura e poco dalla mano dell’uomo. Dimenticando che il meticciamento in zootecnia, è definito proprio come l’incrocio tra razze diverse, a loro volta già derivate da incroci.

Ovviamente in origine il Fila Brasileiro nasce da un incrocio di razze, come la maggior parte delle razze domestiche. Esistono razze create grazie alla casualità ed all’ambiente in cui si evolvono (ad esempio Fila Brasileiro, Caucaso, Asia Centrale). Come esistono razze create da una volontà umana precisa (ad esempio Dogo Argentino e Pastore Tedesco).

Ma tutte le razze, a prescindere dalle modalità di creazione, con la loro evoluzione-selezione, hanno acquisito una qualità, che nel tempo si è consolidata, che è la stabilità genetica. Creando così una razza ben precisa, un raggruppamento di individui che presentano un insieme di caratteri ereditari comuni.

 

Partendo da tali presupposti, si può tranquillamente affermare, che se una razza nel arco di un periodo temporale più o meno lungo, non subisce influenze da soggetti estranei, trasmette sempre la stessa mappa genetica, con le stesse caratteristiche fisiche e caratteriali. Ovviamente esiste una variabilità individuale del soggetto, data dagli alleli (in genetica si definiscono alleni le due o più forme alternative dello stesso gene), altrimenti ogni individuo sarebbe la fotocopia esatta degli altri.

 

Quindi parlare di cani comunque meticci, quando ci riferiamo a razze consolidate da secoli con l'evoluzione e selezione attuata grazie al lavoro vero, è a dir poco imbarazzante. A maggior ragione quando viene fatto per giustificare, lo scempio perpetrato su diverse linee di sangue di Fila Brasileiro, incrociandole con razze moderne.

 

Quando capita di trovarsi di fronte a soggetti che pur presentando una corretta morfologia ed un carattere tipico, potrebbero essere meticci nel genotipo, in quanto si ha il sospetto che possano essere provenienti da Fila non puri. Esiste un modo certo, utilizzato anche dal CAFIB, per capire se la genetica del soggetto è compromessa o meno, che consiste nell' analisi dei discendenti. I quali, per confermare la purezza del genotipo, dovrebbero avere: quelle caratteristiche distintive di razza ed una omogeneità fenotipica tra di loro. Un meticcio è tale proprio perché portatore di una variabilità del tipo originale e di una disomogeneità nei discendenti.

 

Siamo convinti che mantenere inalterate le caratteristiche psico-fisiche di una qualsiasi razza, sia un valore e un dovere. Nel meticciamento del Fila Brasileiro, ha avuto e continua ad avere, un peso determinante un aspetto: la società in cui viviamo è profondamente interessata solo all’apparenza e all’esteriorità. La cinofilia non si sottrae a questo modo di guardare e valutare ciò che ci circonda. Le expo ne sono l'esempio lampante. Nelle quali si dimentica sempre che i veri "campioni", perlomeno nelle razze da utilità, dovrebbero essere i soggetti che meglio svolgono la mansione.

 

Per aiutarci a capire meglio le dinamiche del fenomeno, abbiamo fatto qualche domanda all'esperto brasiliano Dott. Francisco Peltier Queiroz, icona della lotta al meticciamento del Fila Brasileiro, fondatore del CAFIB- Rio e studioso della razza.

 

Domanda: il CAFIB nel 2011, grazie a te, riuscì a fare un’intervista all’ Ing. Enio Monte che fu proprietario del famoso allevamento ABC, in auge in Brasile nelle decadi ’60-’70-‘80, nella suddetta intervista lui ammise la pratica del meticciamento nel suo allevamento? Quale fu il suo intento selettivo?

 

Risposta: Quando pensai per la prima volta all’idea di intervistare il Dott. Enio Monte, nessuno all’interno del CAFIB credeva che questa cosa si potesse concretizzare. La ritengo, per questo, una vittoria della mia perseveranza.

Con i suoi 82 anni, il giorno dell’intervista, il Dott. Enio Monte era in una forma eccellente, molto lucido e tranquillo. Anche se erano molti anni che non creava più Fila Brasileiro, ha confessato di avere sempre un pensiero speciale per la nostra razza, ma ha anche sottolineato che la sua più grande passione sono i cavalli ed in particolare la razza Equina Brasileiro de Hipismo (BH), una razza nazionale fondamentalmente creata da lui ed utilizzata negli sport equestri.

 

Durante l’intervista il Dott. Enio Monte fu estremamente cordiale ed onesto, ammise candidamente l’utilizzo nel suo allevamento del Mastiff Inglese per coprire le fattrici. Oltre a me erano presenti Airton Campbell, Mariana Campbell, Amerigo Cardoso Dos Santos e Mariana Cardoso Dos Santos Abate.

In realtà egli credeva veramente nel miglioramento razziale, attraverso l’immissione di sangue nuovo con il Mastiff Inglese. Allo stesso modo il Dott. Enio Monte non approvava l’introduzione nel Fila Brasileiro del sangue del Mastino Napoletano e del Gran Danese (Alano), da parte di altri allevatori. In quanto, rifacendosi alla teoria sulla nascita del Fila Brasileiro elaborata dal Dott. Paulo Santos Cruz, riteneva il Mastiff più idoneo allo scopo di migliorare il Fila. Considerato discendente del vecchio Old English Mastiff. Inoltre aveva notato che con l’utilizzo del sangue Mastiff i discendenti risultavano più docili e meno imprevedibili.

Con questa testimonianza il Dott. Enio Monte, si unisce a tanti altri dirigenti ed allevatori intellettualmente onesti, come ad esempio: l’ex presidente del BKC e CBKC Henrique Pereira de Lucena, l’attuale vicepresidente della FCI Cristofer Habig, il consigliere CBKC per la razza Fila Brasileiro Roberto Sene, i quali hanno riconosciuto pubblicamente, nel tempo, il meticciamento del Fila Brasileiro.

 

Fu senz’altro un errore, per mia opinione, che in quel tempo non fu creato dal Dott. Enio Monte, un registro per il controllo dell’immissione di sangue Mastiff, nella razza Fila Brasileiro.

Parlando con Airton Campbell, il Dott. Enio Monte disse, a giustificazione delle scelte fatte, che la razza era in formazione e che le femmine in questione erano disomogenee tra loro. Non ha però tenuto conto che quell’immissione era un ulteriore salto nel vuoto. Non ha neanche considerato, purtoppo, che la razza Fila Brasileiro era già formata e stabile geneticamente e che la natura aveva selezionato la razza senza l’interferenza dell’uomo.

Continuo a credere, a distanza di qualche anno, nelle buone intenzioni del Dott. Enio Monte. Come CAFIB riteniamo che sia stato comunque un grande onore averlo potuto intervistare e conoscerlo, queste sue importanti dichiarazioni sono state utili per aggiungere un altro tassello alla vera storia della razza Fila Brasileiro.

L’’intervista  fu registrata su nastro e poi trascritta ed approvata dal Dott. Enio Monte, la si può leggere integralmente nel sito del CAFIB.

 

Domanda: ancor prima del tuo primo incontro con il Dott. Paulo Santos Cruz, circa 40 anni fa, hai dimostrato di aver avuto a cuore le sorti del Fila Brasileiro autentico. In questi decenni hai continuato a lottare con diverse iniziative e ad informare tutti gli appassionati. Potresti raccontare le fasi di questa difficile battaglia da te intrapresa? Ti sembra che in questi anni il fenomeno, dell’allevamento dei soggetti meticci, sia in regressione?

 

Risposta: Ho iniziato il mio allevamento nel 1974 acquistando i miei primi tre cuccioli di Fila Brasileiro, di cui uno si dimostrò di linea pura e due invece di linee chiaramente meticce. Non avevo mai allevato prima e non ero a conoscenza degli incroci con altre razze che erano cominciati qualche anno prima. Nel corso dei mesi ho iniziato a notare che le teste dei miei tre Fila Brasileiro, che erano in via di sviluppo, incominciavano ad essere molto diverse. Considerando che la testa è la parte del corpo del cane che più definisce la loro razza, non riuscivo a spiegarmi tali differenze. Successivamente ho cominciato a sentir parlare di incroci con altre razze realizzati da allevatori a San Paolo.

Convinto da sempre che il meticciamento del Fila Brasileiro fosse un errore, ho iniziato ad indagare ed a raccogliere possibili prove. Tra la fine del 1975 e l’inizio del 1976 ho iniziato a manifestare le mie prime timide considerazioni in merito ai soggetti di alcuni allevatori vicini ad Henrique Pereira de Lucena, allora presidente della BKC e poi primo presidente della CBKC (che è stata fondata solo nel 1979, un anno dopo il CAFIB). Il quale sulla questione non mi diede mai alcuna attenzione, perché interessato ai pedigree dei cani solo per venderli meglio ed aumentare di conseguenza le entrate del BKC. Il BKC era situato a quattro isolati dal mio lavoro e di conseguenza frequentavo il club molto spesso, quindi ho sempre manifestato, nel tempo, la mia idea, che dovesse essere posta una vigilanza sull’incrocio di razze nella selezione del Fila Brasileiro. Ma, purtroppo senza successo, per Henrique Pereira de Lucena l'incremento dei ricavi era la cosa più importante ...

 

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Foto con un giovane Francisco Peltier Querioz ed una sua cucciolata di Fila Brasileiro

 

Avrei potuto restare tranquillo, vincendo premi e vendendo bene i miei cuccioli. All’epoca avevo solo vent’anni, non sapevo quello che conosco oggi sul Fila Brasileiro, come ho già detto, mai io o la mia famiglia avevamo allevato. Per questo ero anche insicuro e non era facilissimo per me, denunciare l’incrocio con altre razze nel Fila Brasileiro. Dopotutto, proprio i "big-allevatori" Enio Monte e João Batista Gomes, erano quelli che avevano meticciato il Fila ed allevavano con successo queste linee di sangue non pure. Per quello che si sa, ora con certezza, il meticciamento all'inizio è stato eseguito con il Mastiff Inglese. Successivamente ci fu l’ulteriore mescolanza razziale, con l'utilizzo del Mastino Napoletano e dell’alano nero fatto da Procopio do Valle, Minas Gerais. Il quale, per questo motivo, è chiamato anche il padre del "Fila nero”.

 

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Foto di soggetti " Fila Brasileiro" di João Batista Gomes con immissione di sangue Mastiff

 

 

L'uso di nuove razze nel Fila ha avuto il via a causa di Enio Monte e João Batista Gomes, i quali per primi fecero la scelta di falsificare i pedigree dei cuccioli nati da questi incroci illegali, spacciandoli per Fila puri! Ovviamente da quel momento anche gli altri si sentirono autorizzati a poter meticciare il Fila e falsificarne i pedigree.

 

Nella mia ricerca per tentare di salvare il Fila dall'estinzione, ho contattato nel gennaio 1976 l'ex giudice BKC di nome Zito Hermanny che ha vissuto nella mia città: Rio de Janeiro. Mi ha indicato lui, come giusto interlocutore, il Dottor Paulo Santos Cruz, con cui mai avevo parlato. Mi disse che dovevo contattarlo, perché il Dottor Paulo Santo Cruz aveva scritto alcuni capitoli nel libro del nonno, di nome Luiz Hermanny, e che: "sapeva tutto sul Fila Brasileiro". Il giorno dopo ho potuto comprare in un negozio di libri usati il libro antico dell’avo di Zito. Da subito leggendolo mi resi conto che la sua conoscenza circa il Fila Brasileiro era fuori dal comune. Ho avuto il numero di telefono del Dott. Paulo Santos Cruz, che in quel periodo viveva a Santos, San Paolo, ed abbiamo programmato una mia visita.

Il mio primo incontro con il Dott. Cruz avvenne, non ricordo bene se a febbraio o marzo del 1976. Da molti anni era fuori dalla cinofilia e dalla sua politica. Aveva in casa sua solo un paio di Fila Brasileiro, era quello che rimaneva del più grande allevamento di Fila Brasileiro: il leggendario canil Parnapuan.

Lui non sapeva nulla degli incroci con altre razze e anche dell’invenzione del "Fila nero"... Ma io già sapevo della sua ignoranza su questi argomenti, in quanto avevamo avuto modo di parlare molte volte telefonicamente prima di fissare la data precisa del nostro incontro.

Così, durante il colloquio, dopo avermi premesso che non aveva intenzione di tornare alla cinofilia ufficiale in quanto, secondo lui, solo carica di personalismi e di gelosie politiche, incominciò a parlarmi del come nacque la sua passione per il Fila Brasileiro e la formazione del canil Parnapuan. Io avevo volutamente lasciato per la seconda metà della nostra conversazione, la mia relazione sulla situazione in cui versava il Fila Brasileiro. Avevo con me tutte le prove e le foto che ero riuscito a raccogliere, per dimostrare anche a lui, l’utilizzo di incroci con altre razze e la trasformazione che stavano operando al Fila Brasileiro oltre all’invenzione del "Fila nero”.

Alla fine nel mio primo incontro con il padre del Fila e futuro fondatore del CAFIB, che sarebbe stato istituito nel 1978, ebbi la possibilità di metterlo a conoscenza dell'esistenza del meticciamento, dimostrandoglielo. Riuscii così a fargli prendere atto che il Fila Brasileiro era a grande rischio di estinzione a causa dell’incrocio sistematico con altre razze, grazie anche alla compiacenza del BKC. Per alcuni mesi ci siamo scambiati molte telefonate ed abbiamo parlato a lungo del Fila Brasileiro, dei cani meticci e dei nostri progetti per il futuro in favore del Fila. Il suo progetto fu in primo luogo, quello di ritornare alla cinofilia ufficiale, nonostante le intenzioni iniziali, dopotutto il Fila Brasileiro era diretto verso l'estinzione.

Questo appoggio del Dott. Paulo Santos Cruz mi diede la speranza di tornare al "fronte" della battaglia, in difesa delle linee pure, con maggiori possibilità di successo e mi diede il privilegio di poter in seguito diventare un grande leader, di questo salvataggio del Fila Brasileiro.

Con il supporto fin da subito del dott. Paulo Santos Cruz e poco dopo anche dei fondatori del CAFIB, è stato molto facile per me riferire apertamente e vigorosamente dell’incrocio di razze diverse nell’allevamento del Fila. Non ero più solo!

Inoltre, successivamente ho goduto del sostegno di molti autori che hanno messo in guardia i lettori dai rischi del meticciamento per il Fila, soprattutto a San Paolo, Rio e nel Minas Gerais. Come i giornalisti Paolo Godinho, autore dell’eccezionale libro "Fila Brasileiro: un dono delle stelle" ed il giornalista Antonio Carvalho Mendes che aveva anche una rubrica settimanale, su O Estado di Sao Paulo.

La mia prima grande denuncia scritta è stata fatta subito dopo la fondazione della CAFIB, in data  03/08/1978, quando ero a Londra per lavoro, ed è stata direttamente inviata alla FCI.

 
I fondatori CAFIB, da parte loro, hanno fatto un ottimo lavoro cercando Fila Brasileiro puri con varie spedizioni nell'interno del Brasile, creando gli Statuti ed i Regolamenti CAFIB, preparando il nostro primo modello, la formazione di giudici, creando il nostro libretto per l'emissione pedigree CAFIB, che nel 1980 è stato autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole del nostro paese.

Così il CAFIB ha assemblato la sua squadra, con il duro lavoro, la dedizione e la competenza, doti che non avevano e non hanno ancora nel CBKC.

 

Sono tornato in Brasile alla fine del 1979 e ho fondato il CAFIB-Rio che è stato molto attivo, con molte esposizioni monografiche, fino al 1995. Ho continuato senza sosta a fare inchieste ed a denunciare: chi meticciava il Fila, le linee meticce e gli organi della cinofilia compiacenti. In questi anni è stato profuso un impegno molto gravoso, ma ne è valsa la pena.

Il CAFIB nel frattempo è cresciuto e la creazione del giornale The Row, a cura di Luiz Antonio Maciel, è stato un grande successo e ha diffuso la consapevolezza che la mescolanza con altre razze era totalmente sbagliata, illegale e quindi un crimine, in quanto i pedigree venivano contraffatti. Il CAFIB con poche risorse ha adottato un rigoroso sistema di selezione e controllo, sempre rispettando il nostro standard al fine di migliorare il Fila Brasileiro.

 

Nell'agosto 2008, sono stato invitato a partecipare alla manifestazione organizzata dal CAFIB a Quatis, Rio de Janeiro. Per me c’è stata una emozionante sorpresa, in quell’occasione mi è stato conferito, il titolo onorifico di Pai do CAFIB (Padre del CAFIB), per essere stato il precursore della lotta al meticciamento del Fila e per essere riuscito a riportare il dott. Paulo Santos Cruz alla cinofilia ufficiale.
Questa onorificenza mi ha molto commosso, per questo ringrazio ancora l'intero Consiglio Direttivo e tutti i soci ed allevatori del CAFIB. Sono grato a tutti gli amici del CAFIB che mi hanno aiutato, con il loro lavoro e la loro competenza, a realizzare il mio vecchio sogno giovanile, che consisteva nel riuscire a salvare il Fila Brasileiro dall'estinzione e conservarlo nella sua purezza razziale.


Dopo questa manifestazione a Rio ho deciso di avviare un altro progetto: realizzare un sito dove poter rendere disponibili sul web tutti i miei documenti sul Fila Brasileiro. Così all'inizio del 2009 ho lanciato il mio sito web, con più di 1.000 documenti e 600 foto e diversi articoli anche in lingua inglese. Questo sito ha circa 100 articoli realizzati da me ed è visitato da una media di 13.000 visitatori al mese. Il 23/08/2012 è stato lanciato il mio blog come continuazione naturale del mio sito, che incominciava ad avere problemi di spazio. Questo blog dispone ad oggi di 375 articoli e di circa 700 foto ed è stato visitato da quasi 30.000 persone.
Prima di pubblicare i miei articoli sul mio sito web e sul blog, ho sempre inviato copia integrale al consiglio direttivo del CBKC e della FCI, oltre ad altri 950 indirizzi e-mail a cui scrivo in portoghese e 350 a cui scrivo in inglese. Il mio obiettivo non è mai stato quello di conseguire un vasto pubblico, ma di far conoscere e tutelare il Fila Brasileiro autentico e di difendere lo stesso da chi aveva altri scopi.

 
C’è da sottolineare che dopo 38 anni di eccellente lavoro del CAFIB, con articoli su riviste, giornali ed interviste alla TV, il lancio della rivista O FILA, dopo più di 400 mostre con analisi del fenotipo e del temperamento, in Brasile ed all'estero, anche i Fila Brasileiro selezionati e registrati nel CBKC-FCI sono notevolmente migliorati, in quanto diversi allevatori Fila-CBKC oggi acquistano i Fila-CAFIB per migliorare le proprie selezioni.

Il problema è che c'è ancora l’utilizzo in riproduzione dei Fila-CBKC-FCI completamente fuori tipo e meticci, con una variabilità nel fenotipo impressionante. Proprio per questo credo che mai gli allevatori di Fila-CBKC saranno in grado di raggiungere un tipo omogeneo e fissato di Fila Brasileiro, con o senza un nuovo standard, a cui tra l’altro mai si sono attenuti realmente, nella pratica in questi anni.
 
Io ritengo, oramai da molti anni, che la separazione delle linee debba essere presa in considerazione, dividendosi in due razze così distinte: Fila Brasileiro e Mastino Brasiliano (linee CBKC). Inoltre, come ho già sostenuto nei miei articoli, questa divisione è la stessa soluzione utilizzata con grande successo dalla FCI per risolvere il problema del meticciamento, che si è verificato nella razza Akita in Giappone durante la seconda guerra mondiale. La razza è stata divisa in Akita giapponese e Akita americano. Mi chiedo perché la FCI non ripete in Brasile quello che ha funzionato in Giappone?

 

Un ringraziamento particolare, da parte del CAFIBI, va al nostro caro amico Francisco Peltier, che ha risposto con entusiasmo alle nostre domande. Ancora una volta ci ha onorati condividendo con noi, la sua competenza sulla razza e gli aneddoti della sua storia legata al salvataggio del Fila Brasileiro.

 

 CAFIBI Club per la tutela del Fila Brasileiro puro