Carattere, temperamento e sistema nervoso del Fila Brasileiro
Una valutazione delle doti dei riproduttori e’ fondamentale nelle razze da lavoro, in cui si vogliano mantenere inalterate le prerogative di utilità tipiche della razza. Nel caso del Fila Brasileiro c’e’ da tenere in considerazione che e’ stato utilizzato, in passato, per svariati scopi come: caccia grossa, guardia, conduzione e difesa del bestiame. Oggi, per lo più, è un cane apprezzato per le sue straordinarie qualità nella guardia alla proprietà e nella protezione familiare. A cui abbina l'attaccamento viscerale al padrone, che lo rende ubbidiente e di facile gestione per il proprietario.
Riportiamo di seguito le parole scritte dallo stesso Dott. Paulo Santos Cruz, fondatore del CAFIB in Brasile, per spiegare quali siano le dinamiche e i criteri, nel valutare la qualità dei soggetti Fila Brasileiro in analisi.
( tratto dal Bollettino “ O FILA “anno 2 - N° 17 - 19 aprile 1980)
TUTTO QUELLO CHE E’ NECESSARIO SAPERE SUL CARATTERE, SUL TEMPERAMENTO E SUL SISTEMA NERVOSO
-Paulo Santos Cruz-
Il lettore Carlos Alberto Barroso Pereira ci chiede delle delucidazioni su: 1°) il carattere; 2°) il temperamento; 3°) il sistema nervoso, del Fila.
Altri ci chiedono i motivi per cui i propri cani vengono penalizzati, in quanto accusati d’avere i nervi o il temperamento deboli, nonostante abbiano attaccato “energicamente” durante una prova.
Il tema è appassionante e, per noi, assolutamente prioritario. Incluso tra le razze da “Guardia e Utilità”, il Fila deve “fare la guardia” ed essere “utile”. Senza tali prerogative, vale tanto quanto un frigorifero che non gela o una radio che non trasmette. Ovvero, è soltanto un peso gravoso, come tutto ciò che è inutile.
- Definizioni
E’ difficile, ma tenteremo di definire, a priori, il “carattere”. E’ un complesso di qualità, di modi d’essere, inerenti alla razza; tra i quali identifichiamo: l’indole, la capacità affettiva, la capacità volitiva, la stabilità, la fermezza, la moralità, la psicologia, ecc…
Il “Temperamento” può essere definito come il modo con cui l’individuo reagisce ad uno stimolo esterno. E’ un altro insieme di qualità, composto dal coraggio, dall’audacia e, pure, dalla temerarietà; dall’aggressività, dall’istinto di difesa e di protezione. Seppur azionato da stimoli esterni, la sua manifestazione è orientata, anche, dall’affetto e dall’amicizia, nonché, come cause determinanti del dovere, dalla dedizione e dal sacrificio.
Il “sistema nervoso” è qualcosa di fisico, indipendente dalla volontà; determina e regola l’emozionalità.
Ripeto: sto soltanto tentando di definire qualcosa di soggettivo, d’ideale. Come tutto ciò che riguarda questo campo [di conoscenze], è difficile, complesso e sofisticato.
Taluni esempi lo chiariranno meglio: un Chihuahua attacca un Fila, il quale s’allontana con dignità, senza ringhiare. Ha un buon carattere, non abusa della sua forza; dimostra una buona indole. Un giaguaro divora i cuccioli di una Fila. La fattrice lo insegue, per decine di chilometri, senza cibo e senza riposare, dimostrando fermezza, ostinazione e determinazione. Questo è il suo carattere. Se fosse debole resterebbe a piangere.
Il Fila adora il padrone, perciò lo difende. Simuliamo un’aggressione al padrone, usando un bastone, oppure solo a gesti. Il cane reagisce, risponde, difendendo colui che ama e per il quale sente affetto. Quanto maggiore è la sua stima [verso il padrone], più energica è la risposta. Questo è il suo temperamento.
Portato in un luogo sconosciuto (il ring di un’esposizione) e minacciato dagli altri cani, con la gente che corre, che grida, ecc…, tutto ciò lo emoziona, si sente in pericolo e vede minacciato, pure, il suo caro padrone, soprattutto, se anch’esso è nervoso e gli trasmette il suo nervosismo. Uno sparo funziona come l’ultima goccia. E’ il test per il suo sistema nervoso.
Non ci sono dei confini nitidi tra queste tre componenti: l’una influisce sull’altra. Un buon carattere determina una maggiore capacità d’affezione; un temperamento più forte, [determina] una risposta più potente, ecc… Un sistema nervoso ipersensibile impedisce le manifestazioni di un temperamento razionale e fa dimostrare, persino, la codardia.
- I segnali indicatori
In esposizione, i momenti veloci dell’esame dei cani non consentono una percezione completa della loro mente e della loro psiche. Per questo, l’osservazione comincia dal momento dell’ingresso in ring. I cani con un buon sistema nervoso mostrano sicurezza ed autostima [sicuri di sé]. Il loro sguardo rivela la determinazione, la valorosità, il controllo [l’autocontrollo] e la serenità. La coda conferma questo stato di spirito. Di fronte ad un espositore e ad un cane, che si avvicinano troppo, mostrano un buon temperamento. Stanno già difendendo il padrone e se stessi.
Lo sguardo apprensivo, le orecchie [tenute] all’indietro, la coda bassa oppure tra le gambe, il rifiuto di girarsi, tenendo la groppa verso il cane che sta dietro, denunciano la paura e un sistema nervoso debole.
Il rapporto con il presentatore fornisce delle preziose indicazioni. Il cane con dei buoni nervi e con temperamento si mette davanti al presentatore, che si sforza nel trattenerlo. Quello pauroso [invece] segue il presentatore e bisogna tirarlo, nonché, ha bisogno d’essere animato e stimolato, per poterlo presentare.
Quando sono tutti in ring, il soggetto valido disprezza gli altri cani… in modo che si mantengano a distanza. Tenta [inoltre] d’aggredire le persone che s’avvicinano troppo.
Il giudice esperto si mette al centro del ring, poi, a voce alta ed a gesti visibili, chiede agli espositori di muoversi in circolo. L’obiettivo: attirare l’attenzione dei cani e, al contempo, iniziare ad esaminarli.
I cani [dotati] di buon temperamento, non distolgono più gli occhi dal giudice. Il loro sguardo è sicuro, sereno, altezzoso e fa trasparire la loro volontà d’affrontarlo e di misurare le forze con quest’individuo che, per essi (i cani), è già troppo differente, dentro quel recinto, dove non si fida di nessuno. Ed è quello che farebbe, se fosse libero.
I cani dai nervi e dal temperamento deboli cominciano a tirare il presentatore verso l’esterno [del ring], in quanto non vogliono muoversi in circolo, con gli altri cani. Gli occhi, le orecchie e la coda confessano, continuamente, il loro desiderio maggiore: fuggire da lì, da quell’ambiente tanto insidioso. Ed è quello che farebbero, se fossero liberi.